Da piazza delle Piramidi (m 1385) (2)
si prende la strada che sale leggermente in direzione dell'Uccelliera, e
dopo circa 50 metri si devia a destra, inoltrandosi nella foresta di
Boscolungo (3). Superata la sbarra metallica della Forestale, il
percorso prosegue in falsopiano su strada sterrata, raggiungendo, dopo
circa due chilometri, una fontana in pietra. Proseguendo a sinistra, si
imbocca il sentiero n. 5 che aggira a mezza costa Monta Maiori (4)
e si congiunge dapprima alla foce della Verginina di Serrabassa e quindi
alla Casetta di Lapo (5). Le vette del Monte Libro Aperto sono
raggiungibili, in poco meno di due ore, percorrendo il sentiero di
crinale (n. 0-0 CAI) che passa nei pressi del rifugio; invece il nostro
itinerario prosegue a sinistra lungo la mulattiera che, attraverso rade
faggete (6) e mirtilleti (7), sale, con alcuni tornanti,
alla sorgente del "vallone dei faggi". Questa valle è racchiusa a destra
dalla vetta di Monte Belvedere (m 1896) e a sinistra dalle pareti di
arenaria (8) di Monte Rotodo (m 1937) che insieme formano il
"Libro Aperto". Nel versante modenese del Monte Rotondo è possibile
osservare, nella stagione estiva, la fioritura del rododendro (9),
tipica essenza alpina, impiantatasi in questo luoghi circa 200.000 anni
fa durante l'ultima glaciazione. Dalla sorgente il snetiero
escursionistico MPT (segnali bianco-rossi) ci ricondurrà alla Casetta di
Lapo.
1. Abetone: Anticamente tutta la
zona era chiamata "Boscolungo" per la presenza di una fitta selva di
abeti e faggi; il nome della borgata sembra che derivi da un grosso
abete abbattuto in prossimità del passo.
2. Piramidi: Sono state costruite
sul confine tosco-modenese nel 1777 a ricordo della strada "Ximeniana" e
"Giardini", le opere del Granduca di Toscana Leopoldo I e del Duca di
Modena Francesco III. Su ciascuna piramide si osservano gli stemmi degli
stati a cui appartenevano ed iscrizioni latine dedicate ai sovrani.
3. Foresta di Boscolungo: Questa
foresta si estende per circa 2700 ettari ed è costituita principalmente
da abeti secolari. L'abete bianco (abies alba) raggiunge altezze intorno
ai 40 metri, ha un tronco diritto con corteccia bianca-grigia levigata e
la chioma è di forma conica. Gli aghi sono verde scuro nella parte
superiore, mentre in quella inferiore sono bianco bluastri e le sue
pigne raggiungono lunghezze di 10-15 centimetri.
4. Monte Maiori (m 1562): Piccolo
rilievo tra il passo dell'Abetone e la Foce delle Verginetta. Dalla
sommità, facilmente raggiungibile con sentiero n. 0-0 CAI nei pressi
della fontana in pietra, è possibile osservare il suggestivo panorama
della dorsale appenninica da Nord a Nord-Est e le vette del comprensorio
abetonese a Sud.
5. Casetta di Lapo: Piccolo rifugio
aperto soltanto nel periodo estivo.
6. Faggio (Fagus Silvatica L.) Alto
fino a 30 metri, con tronco tondeggiante, chioma ampia e ramificata,
corteccia liscia grigio chiara. Ha le foglie caduche, di color verde
scuro lucente nella parte superiore e più chiaro in quella inferiore.
Nella nostra zona si incontra fino a 1800 metri insieme all'abete
bianco.
7. Mirtillo (Vaccinium Mitillus L.)
Cespuglio che può raggiungere i 30 cm di altezza, di color verde scuro.
I frutti sono bacche nero bluastre dalle dimensioni di un pisello.
Cresce nei boschi di conifere e di latifoglie, nei prati e nelle radure.
I frutti, raccolti nel periodo estivo con speciali rastrelli, sono molto
apprezzati sia freschi che in marmellate e sciroppi.
8. Arenaria: Roccia sedimentaria
che si è formata circa 40 milioni di anni fa in seguito a gigantesche
frane sottomarine che hanno trasportato enormi quantità di materiale
detritico, depositandolo in bacini di mare profondo.
9. Rododendro (Rhododendron Ferrugineum L.) (specie protetta) Arbusto cespuglioso sempreverde con fiori a forma di campanile con 5 lobi rosso porpora. Cresce in gruppi sulla roccia e su terreni umidi, ricchi di humus.
Caratteristiche |
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Località: Pistoia